Può sembrare strano parlare oggi di libertà conquistata, quando tutto
sembra possibile e legittimo, nel senso che non costa fatica alcuna ma
addirittura la norma è presente a giustificare un modo qualsivoglia di
pensare, di agire, di essere.
In quei primi anni '90 approdare alla
Soffitta, essere accolto e incoraggiato ad allargare l'esperienza in
campo artistico, poter esprimere concretamente la propria dimensione
interiore, la ricerca e il desiderio, in uno spazio adatto e libero,
l'ho vissuto con grande intensità e gioia.
Dico tranquillamente che i miei disegni di allora si portano dentro sentimenti ed emozioni
contrastanti: insicurezza, paura, desiderio, ammirazione, curiosità,
soddisfazioni a volte e frustrazioni spesso, sempre la passione per
quella dimensione creativa che mi permetteva di interpretare una
bellezza che i miei occhi (e il mio cuore) riuscivano di continuo a
catturare.
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