domenica 21 febbraio 2010

Le scelte dei figli

Nudo disteso - Carboncino 2000

Il titolo del post potrebbe far pensare ad altro... Qui intendo semplicemente sottolineare il gusto di Sara, figlia che oggi ci diventa un po' + grande. Nel lungo periodo che mi ha visto frequentatore assiduo de "La Soffitta" mi son preso qualche bella soddisfazione proprio nel rientrare in famiglia dopo la 'fatica' domenicale in trasferta a Vicenza. Succedeva quando mi sentivo arrivare diretta l'affermazione di qualcuna delle 'mie' donne: "Questo è mio!". Qualche momento di suspence e poi l'attribuzione era definitiva. Recentemente questo carboncino ha fatto rientro da noi per qualche tempo, causa trasloco, ora è nuovamente a Trento, in casa della legittima e meritevole 'proprietaria'.

martedì 16 febbraio 2010

Carnevale in Soffitta

Nuda al cavalletto - Acquerello 2008

Il Carnevale sta per terminare e giustamente chi lo festeggia vuole approfittare fino in fondo dell'allegria e dei dolci particolari del periodo. Io mi accontento di ritornare ad una domenica mattina di due anni fa. Era pure Carnevale e, dopo i colori (anche la modella sembra... mascherata!), le frittelle della pasticceria che sta a due passi da 'La Soffitta' hanno fatto voglia a + di uno del nostro gruppetto. E così il viaggio di rientro dalla città è stato bellamente... profumato! 

martedì 9 febbraio 2010

Espressione libera e felice

Nudo in giallo - Carboncino e Acquerello 2003

Ci sono stati momenti in cui ho lasciato libero sfogo all'intuizione del momento. Il controllo allora è minimo, sia per il disegno che per i colori. La velocità di esecuzione ne è pure fattore non indifferente. E' come se una parte di noi che sta lì a premere da tempo senza trovare ascolto, all'improvviso riuscisse a pevalere sull'impalcatura che negli anni  può ingabbiare lo spirito creativo e diventare ostacolo all'espressione libera e felice. L'impressione prima è che la nuova creatura non ci appartenga, sia qualcosa di troppo diverso e quindi da 'non riconoscere'. Ho letto tempo fa che troppa parte del nostro cervello rimane inutilizzata, noi continuiamo a ripeterci all'infinito e impediamo al nuovo e diverso che ci connota di uscire allo scoperto per dimostrare la poliedricità, la ricchezza e quindi la bellezza che ci abita. Ecco, credo che in quei momenti di libera espressione a una piccola parte di questo sconosciuto e straordinario potenziale sia permesso di diventare atto, di entrare nella vita vera.
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