Sonno tranquillo - Nudo a carboncino 2002
Ancora mi ricordo con piacere l'osservazione fatta da un visitatore, di fronte a questo disegno, nel corso di una mia mostra a Vicenza nel 2003, in duetto con Patrizia Anzolin: 'Mi fa pensare a Schiele'.
Chiaro che il paragone era proprio fuori luogo e tuttavia ho accolto il commento come uno di quei rari episodi da cui vale la pena ricavare un pizzico di sana autostima. Ammetto che di questo disegno sono rimasto da subito soddistatto, la firma c'è ed è stata apposta immediata, senza tentennamenti.
E' bello provare un senso di appagamento, ancor più bello che la soddisfazione rimanga nel tempo e permetta di pensare che magari - non si sa mai - qualche altro spunto di grazia potrebbe ritornare.
Perchè di questo si tratta, proprio di momenti in cui succede quello che non ti aspetti. Mistero dell'azione creativa, inaspettata capacità espressiva che stupisce per primo proprio chi ne è l'artefice.
Il corpo racchiuso in quella linea scura appartiene ad una bellezza di colore. La sua posa a volte mi incuteva timore, per una palese, serena sicurezza, per un distacco consapevole che sapeva di atteggiamento regale.
Il colore dorato della sua pelle esposta al sole era irriproducibile, conteneva tutto il fascino, la forza e la maliardia dell'Africa misteriosa. Mi chiedevo perchè a volte il suo sguardo andasse così lontano; forse arrivava fino alla sua terra natale, mentre un velo di malinconia attraversava il suo viso assorto, preparato con cura per lo sguardo attento di chi trovava in lei risposta sincera alla propria ricerca espressiva.